Partecipa ai tavoli tematici!
Costruiamo assieme una nuova visione per la Sardegna.
Il 6 Novembre 300 persone hanno attraversato la Sardegna e si sono incontrate a Sant’Anna (OR) per la prima grande assemblea di Sardegna chiama Sardegna (i cui esiti si possono trovare qui), un nuovo movimento politico che sta nascendo dal basso in una terra che ha bisogno di una solida alternativa politica, sociale e culturale per costruire un futuro a misura delle sue necessità.
Sardegna chiama Sardegna sta muovendo i suoi primi passi in diversi territori, con assemblee partecipate di ascolto e di confronto zonale, incentrate sulle problematiche sentite e su come affrontarle, con proposte e progetti che spaziano dalla dimensione locale a quella isolana.
Ora è il momento di compiere un nuovo passo: ritrovarci ogni mese in tavoli di confronto tematici per definire, con il massimo coinvolgimento e inclusività possibile, grandi progetti di trasformazione sociale, economica, istituzionale e culturale per l’isola del presente e del futuro, corredati da dati, analisi sugli impatti, attori da coinvolgere, strumenti legislativi utilizzabili o da formulare, calcolo dei costi e risorse da cui attingere, modelli di riferimento esistenti. Un grande progetto per la trasformazione e l’autodeterminazione della Sardegna, ideato da chi tiene ad essa e dalle tante forze singole e collettive che la attraversano, da concretizzare nel breve, medio e lungo termine, nella società e nelle istituzioni. Un progetto per rendere la Sardegna protagonista del proprio destino.
In un’isola solcata da profonde disuguaglianze sociali e territoriali, sempre più povera, spopolata e depressa, non è più accettabile legittimare una classe “dirigente” a cui – in larga misura – manca non solo la capacità di amministrare nel presente, rispondendo ai problemi della cittadinanza, ma anche una visione coraggiosa per i prossimi decenni.
Accanto alla rabbia verso chi tiene in ostaggio il presente della Sardegna, ci anima però una nuova responsabilità – un nuovo amore – verso le nostre vite e i nostri luoghi, di cui vogliamo prenderci cura. Pensiamo che il nostro tempo pretenda politiche radicali, innovative e pragmatiche al medesimo tempo, costruite con tanto ascolto, studio e confronto multidisciplinare. E sono queste che vogliamo costruire, perseguendo, con il Progetto di cui sopra, un grande obiettivo: definire collettivamente un nuovo modello di sviluppo giusto socialmente ed ecologicamente, animato da un’isola che si democratizza e si autodetermina nel costruirlo, partendo da ciò che esiste di positivo, nonché dalle tante energie e intelligenze che vorremmo che si intrecciassero tra loro.
Qualcuno potrebbe dirci: «Chi ve lo fa fare? Tanto le cose non cambieranno».
È vero: oggi brancoliamo nel buio, con una forte percezione di impotenza e insicurezza rispetto al presente e al futuro. Soprattutto, è sempre più diffusa la sfiducia rispetto alle possibilità dell’azione collettiva: un grande risultato per chi ha trasformato la politica in una cosa per pochi e in difesa degli interessi di pochi; per chi ci vorrebbe semplicemente come spettatori e spettatrici di un teatrino che non parla realmente ai problemi della maggioranza delle persone.
Ma la storia insegna che le cose possono cambiare, soprattutto se finalmente ci muoviamo collettivamente, interpretando la politica come una cosa di tutt* e per tutt*.
Avviamo dunque 6 tavoli macro-tematici, con la promessa che saranno dei laboratori permanenti di confronto nella Sardegna del domani: delle nuove istituzioni democratiche di governo dal basso, capaci di raccogliere istanze e portare progetti concreti di cambiamento all’interno e al di fuori dei palazzi della Regione Autonoma della Sardegna, ora occupati da cricche di potere sempre meno rappresentative.
Con la massima apertura ai singoli cittadini, alle amministrazioni locali, ai mondi dell’associazionismo, del sindacato, dell’impresa, della cooperazione e alle organizzazioni politiche che vorranno camminare al nostro fianco, proponiamo di seguito, senza alcuna pretesa di esaustività, i tavoli di discussione tematica e il calendario dei primi incontri.
Verso e oltre le prossime elezioni regionali del 2024, è il momento di far germogliare una nuova primavera per la Sardegna, con un’irruzione democratica che spazzi via la rassegnazione, la paura e il risentimento.
Di seguito, i nostri 6 macro-tavoli tematici che si terranno ogni mese, dei solchi di discussione nei quali seminare le nostre migliori analisi e proposte, guardando a quattro grandi orizzonti da inseguire per combattere le ingiustizie e disuguaglianze nel mondo contemporaneo: la dignità del lavoro in tutte le sue forme; la rivoluzione ecologica; lo sradicamento delle disuguaglianze di genere; l’abbattimento delle disuguaglianze territoriali tra città e paesi, centri e periferie.
I tavoli tematici:
- Lavoro ed economia:
- Nuovo modello di lavoro e di sviluppo
- Energia
- Turismo
- Scuola, Università, Formazione:
- Istruzione e formazione professionale
- Università e Ricerca
- Cultura e Lingua:
- Cultura
- Lingua
- Ambiente, Agricoltura, Territorio:
- Agricoltura, allevamento e politiche alimentari
- Urbanistica, cura e rigenerazione urbana e rurale
- Quali poteri a Enti Locali e Regione?
- Cittadinanza, Benessere e Inclusione:
- Welfare ed empowerment dei singoli e delle comunità
- Sanità
- Mobilità
- Accoglienza e integrazione